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Lampoon, Eima 4.0, irrigatore
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Tradizione agricola e innovazione tecnologica: macchine a metano e robotica

In Italia ci sono più di due milioni di mezzi agricoli immatricolati, l’età media è di trent’anni – occorre aumentare la sicurezza attraverso la tecnologia. Gli scenari dell’agricoltura 4.0 a Eima, Bologna 

EIMA International

La tecnologia sta sfondando le porte di un’agricoltura tradizionalistica che da anni è rimasta in bilico tra il passato e il futuro. Il cambio generazionale, le nuove scoperte tecnologiche, il progresso stanno apportando un ribaltamento all’interno di un lavoro prettamente manuale. L’agricoltore è aiutato da sonde, bulbi, impianti di irrigazione, batterie al litio, start up. Trattori di nuova generazione: New Holland ha esposto alla fiera di EIMA il primo trattore a metano.

EIMA ha ospitato più di 1350 industrie espositrici, tra cui 350 estere provenienti da 43 paesi, e 270 mila visitatori. Le maggiori innovazioni saranno quelle tecnologiche, fondamentali per recuperare risorse ed evitare lo sfruttamento dell’ambiente: sistemi di controllo da remoto, impianti sgocciolatori. Circa il 75% di tutta l’acqua usata dall’uomo è a scopo agricolo; se solo riuscissimo ad abbassarne il consumo di un 20%, avremmo già raggiunto un enorme risultato», ha dichiarato Simona Rapastella, direttrice di EIMA International

I maggiori espositori: il primo trattore a metano

In agricoltura, emissioni di CO2, sfruttamento dei terreni, consumo eccessivo di acqua, sono tutti temi di cui tener conto ora e nel prossimo futuro. Le grandi aziende agricole da tempo puntano al circolare attraverso impianti a biomassa (o biometano, anche se ancora poco sviluppato in Italia). Oltre a produrre energia elettrica per sé stesse, sono anche incentivate economicamente dallo Stato. Il concetto di EIMA International 2021 si basa proprio su questo: come riuscire a utilizzare energia pulita; come ridurre i consumi di acqua; come ridurre gli sprechi e le emissioni.

New Holland – macchine agricole

New Holland è il secondo produttore di macchine agricole al mondo dopo Jhon Deer. Fondato in Pensilvenia, è stato acquistato in parte dalla Fiat nel 1991, e ora fa parte del gruppo CNH Industrial che, attraverso i suoi marchi, progetta e costruisce macchinari in tutto il mondo. La sede della New Holland si trova a Torino. Emanuele Paganelli, responsabile marketing and comunication, ha presentato «nuovi specializzati (trattori specifici per la montagna, o per la vigna, per terreni particolari, ecc.), nuove vendemmiatrici, e il T6 180 Methane Power. Si tratta del primo trattore a metano venduto sul mercato, vincitore proprio in questo EIMA 2021 del ‘tractor of the year’». 

«Gli investimenti dei produttori agricoli», dice Paganelli, «si stanno muovendo verso la modifica degli impianti di biomasse in impianti di biometano. Anche per questo la nostra scelta di lanciare sul mercato un trattore con motore a metano, proprio per permettere all’agricoltore di usufruire della propria energia circolare interna all’azienda, prodotta da lui stesso. Inoltre, la produzione di gas da biometano, in caso sia troppa la quantità prodotta, si può anche rivendere nella rete».

Il governo dentro EIMA: più sicurezza grazie alla tecnologia

È di interesse nazionale il mercato delle macchine agricole, in quanto visto come diretto interessato alla produzione dei beni coltivati per il fabbisogno interno e per quelli da esportazione. Alessandro Malavolti, presidente di Federunacoma – agenzia governativa, Federazione Nazionale Costruttori di Macchine per l’Agricoltura: «Abbiamo una crescita sull’immatricolato del 20-25%. Solo quest’anno chiuderemo con circa 23500-24000 trattori immatricolati. L’unico dato che può far ridurre il buon rendimento del mercato agricolo è un’impennata del prezzo delle materie prime, o la loro scarsità. Anche la vendita estera ha le sue difficoltà. L’esportazione di macchine agricole in Africa, in America, o in Asia sono sempre più complicate dal punto di vista logistico: un po’ per via del continuo aumento delle dimensioni dei prodotti; e un po’ a causa delle restrizioni sempre più fitte dei mercati internazionali».

L’importanza dell’innovazione è proporzionale all’immagine dell’agricoltura italiana nel mondo e alla sicurezza. In Italia sono presenti più di due milioni di mezzi agricoli immatricolati. Di questi, l’età media ha più di trent’anni. È su questo punto che Malavolti insiste: aumentare la sicurezza attraverso la tecnologia. 

«Stiamo ancora aspettando da parte del governo italiano la normativa sulla revisione. Con una percentuale così alta di macchinari datati è d’obbligo tutelare i lavoratori e migliorare la loro sicurezza. Ogni anno, ci sono circa tra i 150 e i 200 morti nell’agricoltura. Si tratta di morti bianche, ma si potrebbero ridurre se apportassimo un cambiamento drastico e più controllato nella sicurezza quotidiana: nelle operazioni giornaliere, nei trattori, nelle macchine agricole. È questo che ci sta offrendo la relazione tra agricoltura e tecnologia. Investire ora per una migliore qualità della vita dei nostri agricoltori poi. È questo che stiamo tentando per un futuro ormai alle porte. È questa l’agricoltura 4.0».

Il futuro dell’agricoltura italiana

Valeria Moré è la comunication manager di Agricolus, una startup nata nel 2017 in Umbria. «L’idea è di tre soci fondatori: Antonio Natale, Andrea Cruciani e Diego Guidotti. Obiettivo: supportare gli agricoltori attraverso tecnologie di raccolta e analisi dati della propria azienda», dice Moré. «Aiutare a prevenire i repentini cambiamenti climatici attraverso un programma satellitare installato nell’app. Analizzare i dati mondiali per un singolo prodotto. Calcolare l’imprevedibilità del rischio di insorgenza di fitopatie e malattie in campo o in serra. Grazie a modelli previsionali e a immagini satellitari, l’app aiuta l’agricoltore a capire quando poter intervenire in una zona del campo. Tutto allo scopo di ridurre al minimo gli sprechi energetici, alla salvaguardia di risorse fondamentali come l’acqua, e alla riduzione dell’utilizzo di fertilizzanti chimici».

EIMA International

Dal 19 al 23 ottobre 2021 si è svolta a Bologna EIMA International: Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio. La fiera ha potuto riunire dopo tre anni di assenza tutti i principali brand espositori (più di 3500, tra cui 350 esteri) di trattori, impiantistica, sgocciolatori, sensori, sonde, bulbi, e ogni ultimo ritrovato della tecnica finalizzato al benessere del lavoratore e alla riduzione degli sprechi. La tecnologia, infatti, sta sfondando le porte di un’agricoltura tradizionalistica che da anni è rimasta in bilico tra il passato e il futuro. Il cambio generazionale, le nuove scoperte tecnologiche, il progresso stanno apportando un ribaltamento all’interno di un lavoro prettamente manuale.

Andrea Valbusa 

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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