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A Forte dei Marmi si ricerca lo stile della villeggiatura anni Sessanta

Salotto Studio e la prima edizione di Sapore di Mare «tra tavoli per cena e tormentoni musicali. Tra le palme e le arselle, le tesla e le grazielle, c’è modo di parlare di contenuti con leggerezza e c’è possibilità di supportare le gallerie e i giovani artisti»

Lampoon introduce Salotto Studio

Creazione di contenuti, ufficio stampa, pubbliche relazioni, produzione di eventi, meme, chiacchiere e cucina. La bio sull’account Instagram di Salotto Studio condensa tutto ciò di cui si occupano Victoria Genzini, Antonio De Martino, Clementina Grandi ed Edoardo Marabini. Elsa Morante sosteneva che «la frase d’amore più vera, l’unica, fosse: hai mangiato?», dunque partiamo dal cibo, emblema di questo studio creativo (sui generis?) con sede a Porta Romana. 

«Si cucina con quello che si trova al mercato. La nostra sede è in un’appartamento, abbiamo un vero salotto di casa e pure una cucina: le chiacchiere, il senso di comunità e convivialità attorno al tavolo ci caratterizzano. A noi piace invitare clienti e collaboratori a pranzo e cucinare per loro. È un modo immediato e disintermediato di relazionarsi. L’atmosfera attorno al cibo è rassicurante e molte idee nascono da qui». 

«Le radici identitarie di Salotto sono legate al nostro incontro. Il tutto è nato da una serie di appuntamenti “golosi” da Cucchi. Clementina ed Antonio si conoscevano da tempo, lui ha poi incontrato a Londra Victoria, Edoardo lo abbiamo conosciuto in occasione dell’edizione zero di Sapore di Mare. Prima della pandemia abbiamo tutti fatto varie esperienze lavorative più strutturate e gerarchiche. Poi ci Simao reinventati. Ognuno di noi applica la propria esperienza in ciò di cui ci occupiamo. Quattro professionalità che diventano una, ibrida ed eclettica».

Le mostre d’arte secondo Salotto Studio 

Nella sede milanese, Salotto Studio organizza anche mostre d’arte, principalmente focalizzate sul medium della pittura. «Oltre alle consulenze per clienti dell’industria creativa, organizziamo una nostra produzione di mostre che abbiamo inaugurato a maggio dell’anno scorso con Ricordami che ti devo dire una cosa, con cui presentavamo opere di Verde Cordero di Montezemolo, in arte Verde Edrev; poi è stata la volta dello sloveno Jure Kastelic con Magic Internet Money, una riflessione sul rapporto tra arte, nft e bitcoin, a cui è seguito Qualche nostro ieri di Xiao Zhiyu. Attualmente presentiamo i lavori della sanremese Lula Broglio, che, dopo gli studi a Torino, ha fondato Spazio Buonasera e adesso vive a Biella».

«Nessuno di noi è curatore, e non siamo una galleria. A chi transita per Salotto vogliamo raccontare i progetti di giovani artisti. Un’altra occasione per ricostruire il momento dell’incontro e dello scambio che negli ultimi tre anni si è indebolito». 

L’estetica dei meme in occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia

Meme ha il suo corrispettivo greco in μίμημα (mímēma), ovvero imitazione. Imitazione del reale e sua reinterpretazione creativa, immediata, spesso ironica, sardonica e spregiudicata. Un linguaggio per cui secondo Valentina Tanni: «è necessario espandere una volta per tutte la nostra idea di arte, accettando la possibilità che si tratti di una modalità di espressione e di soggettivazione diffusa, capace di infiltrarsi nel quotidiano e confondersi con le semplici azioni della vita, abitando luoghi non istituzionali e adottando modalità impreviste, scomposte e inopportune» (Memestetica. Il settembre eterno dell’arte, Nero Edizioni, 2021). 

Salotto Studio, in occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia ha scelto di trasporre un linguaggio perlopiù digitale in una sede fisica non appartenente al sistema dell’arte: una pizzeria a taglio in Campo Santa Margherita. I meme sono vessillo della democratizzazione dell’arte: tutti coloro che hanno una connessione internet, certo resta l’insoluto problema del digital divide, possono partecipare alla costruzione di un immaginario collettivo, riappropriandosi di materiali esistenti e ibridandoli così da disseminarne di nuovi tramite la pratica della condivisone. 

Pizzeria U Memeriell alla Pizzeria al Volo di Campo Santa Margherita

«Siamo affascinati dalla semiotica e dalla stimolazione visiva, i meme ci sembrano un’ottima combinazione di queste due cose. Catturano contemporaneità, a volte banalità, a volte vertià  profonde, si evolvono con le notizie e con gli stati d’animo del mondo. Raccogliere e creare meme è una certa forma di terapia, aiuta a dare un senso logico alle cose, e spesso fa anche ridere. Pizzeria U Memeriell, che abbiamo portato alla Pizzeria al Volo di Campo Santa Margherita in occasione della Biennale Arte, è un account Instagram in cui si mischiano appunto semiotica, immediatezza, immagini. L’artista che lo gestisce vuol rimanere anonimo».

«Cattura immagini di cose che caratterizzano la sua sfera quotidiana: da un babà, alla zampa di un cane e poi le traspone nel succulento bacino mediterraneo che conosciamo tutti: la pizza. La prima opera, Prosciutto e rimpianti, ci ha davvero colpiti. A Venezia abbiamo proposto nuovi meme, coinvolgendo anche personalità del sistema dell’arte, come Eva Fabbris che ha intitolato la “sua pizza” Occhi di volpe e orinatoi. È stato bello fare questa mostra insieme e abbiamo pure mangiato un sacco di pizza». 

Sapore di Mare: il rinnovamento della Versilia culturale

Il progetto più identitario, di vanziniana memoria, per Salotto Studio è Sapore di Mare. Chiacchiere culturali sulla spiaggia, approfondenti, workshop ed eventi dedicati. Sapore di Mare ricorda a tratti i fasti della Versiliana, appuntamento storico di cultura e spettacoli nell’omonimo parco a Marina di Pietrasanta. Ma il Festival ideato da Salotto Studio è percorso da una cifra camp, che, con le parole di Susan Sontag, ha la capacità di «detronizzare la serietà. Camp è scherzoso, antiserio. Più precisamente, implica un nuovo rapporto, più complesso, con la ‘serietà’. Si può essere seri sulle cose frivole e frivoli su quelle serie» (Notes on “Camp”, in Against Interpretation, University of California, 1964).  

Forte dei Marmi – un Festival di arte contemporanea in spiaggia 

«Sapore di Mare nasce da un’intuizione. Da una serie di fine settimana passati in Versilia con amici, giovani collezionisti fiorentini, Allegra e Gherardo Biagioni, tra Jerry Calà in Capannina e chiacchiere su Richard Serra e Carsten Höller sotto l’ombrellone. In Toscana c’è un sistema dell’arte meraviglioso: collezionisti generosi capaci di chiacchierare d’arte in maniera coinvolgente, fondazioni e istituzioni culturali di livello.  Forte dei Marmi è poi una rarità in Italia, un posto di grande benessere senza vergogna: si ricerca lo stile della villeggiatura anni Sessanta, tra tavoli al Twiga e tormentoni musicali ma anche retaggi intellettuali ed eleganza senza tempo. È un mix unico, con un forte senso comunitario, infatti  l’edizione zero, è stata accolta con molto affetto. Tra le palme e le arselle, le tesla e le grazielle, c’è modo di parlare di contenuti con leggerezza, e c’è possibilità di supportare le gallerie e i giovani artisti». 

«Lo scorso anno, all’edizione pilota, hanno preso parte al public program istituzioni come il Centro Pecci di Prato, Palazzo Strozzi, Museo Novecento di Firenze, Galleria Continua Habana, Mariolina Bassetti, Presidente di Christie’s Italia, Amy Sherlock e l’artista Giulia Cenci». 

Sapore di Mare 2022 

L’edizione di Sapore di Mare quest’anno si svolge dal 1 al 10 luglio. Con una mostra itinerante tra il Bagno Santa Maria di Forte dei Marmi, l’Hotel Byron e Alle Boe dove sarà presente un’installazione nel mare, l’edizione 2022 è stata realizzata con il supporto di Gucci e conterà la partecipazione di undici gallerie – Federico Vavassori, F2T, Emalin, Damien & The Love Guru con sede a Bruxelles e Zurigo, suns.works, Luca Castiglioni, la parigina Sans Titre, Leila Greiche di New York, la milanese L.U.P.O., Tarsia di Napoli e la fiorentina Numeroventi. 

«Il giorno dell’apertura presenteremo una performance al Bagno Santa Maria. Nei giorni a seguire, all’ora dell’aperitivo, si svolgerà il public program: quattro appuntamenti per chiacchiere culturali fronte mare assieme a Arturo Galansino, Stefano Collicelli Cagol, Margherita Solaini, e Sergio Risaliti. Inoltre, durante la settimana saranno attivi dei laboratori d’artista, dove giovani creativi giocheranno con i bambini presenti Alle Boe, guidandoli nella sperimentazione del loro immaginazione». 

Victoria Genzini

Classe 1989, metà milanese e metà londinese. Ha trascorso dodici anni a Londra dove, dopo aver studiato alla Central Saint Martins, ha diretto gli uffici di Milano e Londra responsabili delle pr e della comunicazione di una galleria blue-chip di Mayfair.

Antonio De Martino

Nato a Milano nel 1990, dopo gli studi in economia ha lavorato nel settore dello sviluppo in Africa orientale e meridionale e in Asia con il World Bank Group. Ha lanciato un marchio che si concentra su un abbigliamento versatile e chic prodotto a Milano con tessuti provenienti da artigiani di tutto il mondo.

Clementina Grandi

Nata a Milano nel 1990, è cresciuta in tutte le città d’Italia per approdare infine a Milano dove si è laureata al Politecnico in Exhibition Design. Ha lavorato come produttrice per la Triennale di Milano e poi ha diretto l’ufficio produzione di Base Milano.

Edoardo Marabini

Fiorentino nato nel 1996, studia presso il Polimoda, per poi lavorare tra New York e Firenze per una casa di moda italiana.

Sapore di Mare 2022
Forte dei Marmi, 1-10 luglio, presso Bagno Santa Maria, Hotel Byron, Alle Boe
@salotto.studio

Federico Jonathan Cusin

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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