L’aumento della produzione di energia da pannelli fotovoltaici, il caos normativo tra le regioni per gli impianti industriali, le agevolazioni per quelli domestici. L’Italia in tre parole: sole, bonus e burocrazia
Degli oltre 880mila impianti fotovoltaici attivi in Italia a fine 2019, il 55% erano nelle regioni del Nord, il 15,4% in Lombardia. Diversa la distribuzione della produzione, a causa della differente radiazione solare: la Puglia in questo caso era la prima regione, con 3.622 GWh di energia prodotta da impianti fotovoltaici, cioè il 15,3% dei 23.689 GWh di produzione totale nazionale, pur avendo solo il 5,8% degli impianti; al secondo posto la Lombardia (2.359 GWh, 10% di produzione pur con il 15,4% di impianti) (dati del Rapporto statistico solare fotovoltaico GSE 2020 sul 2019). Gli impianti fotovoltaici nel Nord Italia hanno un rendimento annuale medio di circa 1000-1100 kWh, nelle regioni del centro Italia i valori salgono a 1200-1300 kWh, al Sud e in Sicilia arrivano a toccare i 1400-1500 kWh. In altri termini, nel Sud Italia, dove c’è maggiore irraggiamento, si installano meno pannelli fotovoltaici che al Nord, dove la produttività dello stesso pannello è inferiore. Chist’è ’o paese d’ ’o sole recita il brano della canzone napoletana ’O paese d’ ’o sole, scritto da Vincenzo D’Annibale e Libero Bovio nel 1925. A fine 2019 la Campania era al dodicesimo posto per produzione di energia dai suoi impianti fotovoltaici. ’O Sole mio andrebbe cantata in dialetto pugliese, o lombardo.
È anche una questione di norme, che cambiano in ogni regione, come spiega l’avvocato Daniele Salvi, dello studio Sani Zangrando, esperto in diritto dell’energia e ambientale: «Normativa, autorizzazioni da richiedere e iter da seguire cambiano di regione in regione. In alcune gli impianti fino a un MW possono essere realizzati con procedure di autorizzazione semplificate, in altre non è possibile. Alcune regioni delegano la valutazione dell’impatto ambientale alla provincia, che non ha le risorse per farle. Ogni regione ha i suoi piani paesaggistici, alcune addirittura rimandano a quelli delle province. In alcune regioni, come la Campania, negli ultimi anni si sono susseguite decine di delibere, ognuna delle quali abrogava parte delle precedenti. Nel Lazio è appena uscita una circolare che cerca di fare ordine in tutta la normativa paesaggistica, che era stata dichiarata incostituzionale. È dura trovare regioni virtuose: le procedure sono più facili in Veneto e Lombardia. Per un operatore è difficile operare a livello nazionale».
L’iter più complesso riguarda gli impianti industriali: «Sul suolo agricolo è praticamente impossibile installare impianti fotovoltaici, restano i siti industriali e le aree di cava, dove i prezzi sono molto più elevati». Le cose sono più semplici per gli impianti fotovoltaici residenziali e su edifici: «In questo caso la normativa a livello statale e regionale è abbastanza uniforme. In molti casi il fotovoltaico rientra in edilizia libera: cioè non c’è neanche bisogno di effettuare una comunicazione al Comune. Nel caso dei centri storici e degli agglomerati urbani tutelati, a volte è necessaria una valutazione paesaggistica, cioè un provvedimento espresso del Comune, che spesso non arriva entro i canonici 60 giorni». Le autorizzazioni ambientali si accompagnano a prescrizioni per realizzare l’impianto, per esempio pannelli di certi colori o integrati sulla superficie, che possono portare a una riduzione della potenza.
Tra le aziende che operano in Italia nell’installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici c’è Myenergy Spa, nata nel 2006 a San Donato Milanese: operativa in Italia e all’estero, soprattutto sul mercato maltese e in Messico, sta aprendo una distaccata spagnola e punta al mercato asiatico, con filiale a Singapore. L’azienda ha chiuso il 2019 con un fatturato di 5,49 milioni, nel 2020 ha installato circa 80 impianti residenziali e 60 per aziende, due settori che tarati sul valore delle commesse costituiscono rispettivamente il 30 e il 70% del fatturato.
«La valutazione iniziale si basa sull’analisi dei consumi del cliente e la superficie disponibile», spiega Antonio Praticò, Sales manager. «Dal punto di vista degli impianti residenziali e familiari, i più incentivati a installare pannelli fotovoltaici sono coloro che hanno casa singola di proprietà o hanno possibilità di utilizzare una buona parte della copertura, per esempio piccoli condomini con cinque o sei nuclei familiari. Nel caso di grandi condomini, serve l’approvazione dell’assemblea di condominio, inoltre la ridotta superficie disponibile in relazione al numero di appartamenti non consente a tutti di avere un impianto. In questi casi gli eventuali impianti fotovoltaici installati vanno a coprire le utenze comuni, come ascensori e illuminazione comune».
La valutazione è basata sui consumi del cliente. La garanzia di produzione di un impianto fotovoltaico al venticinquesimo anno è dell’85%. Ci sono alcune situazioni in cui la valutazione iniziale dà esito negativo: «Non conviene fare un impianto se un cliente ha un consumo molto basso oppure se le condizioni di contesto non consentono di ottenere una produzione adeguata: per esempio un impianto su tetto spiovente rivolto a nord con inclinazione importante». Non è vero, però, che non si possano installare impianti fotovoltaici rivolti verso nord: «Un impianto a nord a Milano con un’inclinazione di 10 gradi produce quanto uno rivolto a sud a Berlino. Altro discorso se la superficie è bassa e ombreggiata dagli alberi circostanti». L’esposizione ottimale per pannelli fissi in Italia è verso sud con un’inclinazione di circa 30-35 gradi.
Due gli incentivi per l’installazione di pannelli fotovoltaici nel 2021: un ‘superbonus’ sotto forma di detrazione del 110% delle spese sostenute per gli interventi che migliorano di due classi energetiche l’efficienza degli edifici e, per chi non potesse beneficiare del primo, la detrazione fiscale del 50% sia sugli impianti fotovoltaici sia su quelli di accumulo. «È l’azienda che applica lo sconto in fattura al cliente – il quale non dovrà sostenere alcuna spesa nel caso del superbonus – e poi beneficia della detrazione fiscale a cui il cliente aveva diritto. Questi incentivi, che faranno crescere il settore quest’anno, sono legati a fiumi burocratici a cui dobbiamo provvedere noi: attestato di prestazione energetica dell’edificio, capitolato, visti di natura fiscale, valutazione dei vincoli urbanistici, accertamento che non vi sia abusivismo. Il nostro gruppo ha 25 dipendenti in ufficio e 15 installatori. Abbiamo assunto due persone che si occupano esclusivamente delle pratiche per gli incentivi».
L’installazione di un impianto di 3 kW, formato da 8-10 pannelli, che è l’impianto medio residenziale, si effettua in una giornata. La procedura d’allaccio alla rete energetica di Enel Distribuzione richiede dai tre ai sei mesi. Parte dell’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici è autoconsumata, la parte in eccesso è immessa in rete in cambio di un incentivo variabile, che si aggira attorno agli 8-9 centesimi per kWh. Da gennaio a novembre 2020 il fotovoltaico in Italia ha generato 24.811 GWh, il 10,6% più rispetto allo stesso periodo del 2019, coprendo l’8,9% della domanda elettrica nazionale (dati Terna novembre 2020). Le installazioni di impianti fotovoltaici nei primi sei mesi del 2020 sono aumentate del 12% rispetto al 2019, con previsione di 0,8 GW di nuova capacità installata in tutto il 2020 (report Renewables 2020 dell’Agenzia internazionale dell’energia, con il contributo di ENEA). Nel biennio 2021-22, anche grazie agli incentivi fiscali, è prevista un’importante crescita delle energie rinnovabili guidate dal fotovoltaico.
A livello mondiale, la crescita stimata delle rinnovabili nel 2020 è stata di circa il 4%, raggiungendo quasi 200 GW, sotto la spinta di Cina e Stati Uniti. Nel 2021 a guidare la corsa alle fonti rinnovabili saranno l’Unione Europea e l’India. A pesare in Europa saranno soprattutto gli impianti eolici e solari fotovoltaici su scala industriale messi all’asta in Francia e Germania, le politiche dei Paesi membri per raggiungere l’obiettivo europeo al 2030 per le energie rinnovabili (32%) e il Recovery and Resilience Facility, che fornirà finanziamenti e sovvenzioni per le politiche green. Il sistema delle aste per assegnare gli incentivi ai grandi impianti in Italia, introdotto nel 2019, non ha dato buoni risultati nelle prime tre gare: solo 25 su 1000 MW in gara sono stati assegnati agli sviluppatori fotovoltaici. Il sistema dovrà essere rivisto per risolvere i problemi sull’utilizzo del suolo e per semplificare i processi autorizzativi, scrive l’ENEA. Il Piano Energia e Clima del Governo italiano prevede un obiettivo di 52 GW solari installati entro il 2030; oltre il doppio rispetto ai 20,9 GW installati fino al 2019.
L’azienda Papernest, che si occupa di gestire il trasloco di fornitura elettrica e gas, internet, contratti assicurativi, ha elaborato un calcolatore online per stimare il risparmio che si potrebbe avere sulla propria spesa energetica grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici. Per calcolarlo bastano i dati di consumo e spesa energetica in bolletta.
L’Institute for Energy and Transport della Commissione europea ha messo a punto un form online: inserendo il punto in cui si trova l’abitazione, il tipo di pannelli che si ha intenzione di utilizzare e l’inclinazione e l’orientamento dei pannelli si può calcolare il rendimento dell’impianto.