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Il custom-made come via verso una produzione sostenibile

La rivoluzione di Alcantara inizia nel 1972, anno di fondazione di un’azienda forte della produzione e della commercializzazione dell’omonimo materiale da rivestimento risultato di una tecnologia proprietaria

Alcantara: definizioni e impieghi del materiale 

«Definirlo tessuto, oltre che sbagliato tecnicamente, sarebbe riduttivo. Ha infinite capacità interpretative. È il momento in cui i creativi, i designer, gli artisti, gli architetti lo utilizzano per dare luogo alle loro creazioni».

«Abbiamo avuto per un lungo periodo come payoff della nostra comunicazione “Can you imagine?”. Era talmente ambiguo, challenging riuscire a dire cosa fosse il materiale, che questo era il modo migliore per dirlo. “Puoi immaginare quello che puoi farci?”. Abbiamo giocato molto su questo aspetto. Il materiale si presta a delle interpretazioni. Alcantara parla infiniti linguaggi. Può essere lavorato in infiniti modi differenti». 

Nel corso degli anni, il sistema di valori del materiale Alcantara ha saputo allargarsi al di là del fascino che la componente sensoriale garantisce al tocco: «Quello che abbiamo sempre avuto chiaro in mente è che non conta solo l’aspetto tattile del materiale. Giocare solo su questo sarebbe stato limitativo» precisa. «La componente tattile del materiale è fortissima. È provato che di fronte a un pezzo in Alcantara, il consumatore lo tocca. È la prima cosa che fa nel 90% dei casi. La sensorialità. Ma non abbiamo mai voluto che fosse la rappresentazione unica ed estrema. È più concettualizzata sulla versatilità, sui vari modi di presentazione, che la porta su un gradino superiore». 

Polimeri bio-based e poliestere riciclato

L’azienda sta progressivamente aumentando all’interno dei processi di sperimentazione e ricerca le quantità di polimeri bio-based (composti interamente o parzialmente da materiale derivato da fonte rinnovabile) e poliestere riciclato (fibra tessile ottenuta con processi di fusione). Quest’ultimo viene prodotto in Europa da scarti non biodegradabili di consumo. È il caso di Multilaver EVOlution, rivestimento di applicazione domestica che impiega il poliestere riciclato per la tela interna e il poliestere bio-based per la composizione delle fibre.

Lampoon: intervista a Andrea Boragno, presidente e amministratore delegato di Alcantara S.p.A.

Soffice al tatto, durevole nel tempo, resistente, traspirante e dal grip marcato, Alcantara nasce da un brevetto giapponese dello scienziato Miyoshi Okamoto, concretizzato in Italia, tramite il Gruppo ENI, che sigla una joint venture con la Toray Industries Inc. per l’utilizzo commerciale del brevetto. Nasce così nel 1972 l’azienda italiana ANTOR S.p.A., divenuta poi Alcantara S.p.A. con quartier generale operativo a Milano. Impianto produttivo e Centro Ricerche e Sviluppo sono localizzati in Umbria, presso Nera Montoro (Terni). 

Il presidente e amministratore delegato Andrea Boragno ricorda le difficoltà iniziali per definire un sistema collaudato, e non nasconde le lacune presenti: «Per quanto riguarda temi quali la sostenibilità, le energie rinnovabili, il riscaldamento globale, è difficile trovare zone di luce. Ce ne sono molte di buio» esordisce. «Abbiamo cercato di impegnarci nei limiti delle nostre possibilità su questo fronte già parecchi anni fa, perché ritenevamo che il tema del riscaldamento globale avesse un impatto sul nostro modo di vivere».

Alcantara è carbon neutral dal 2009, in seguito alla certificazione di TÜV SÜD

Oltre a incentivare l’adozione di programmi di ottimizzazione dei consumi energetici e utilizzo di materiali riciclati o recuperati, Alcantara è carbon neutral dal 2009, in seguito alla certificazione di TÜV SÜD. Riconoscimento di un approccio ‘dalla culla alla tomba’, come definito da Boragno nella lettera scritta agli stakeholder in occasione della pubblicazione del bilancio di sostenibilità 2021, il dodicesimo della sua storia: «Siamo diventati carbon neutral attraverso un processo di compensazione. Non rappresenta la soluzione finale. È tuttavia un passo avanti, che molti altri gruppi più grandi di noi hanno deciso di fare più tardi».

«Siamo partiti al momento del Lehman Brothers shock» – continua Boragno – «quando c’è stata la crisi. Abbiamo visto che c’era un cambiamento strutturale, non ciclico, della domanda tra 2008 e 2009. Non si trattava di una curva che andava giù, destinata a risalire. A un cambiamento strutturale si risponde con un cambiamento strutturale. Tolte le solite cose, come la riduzione dei costi, ci voleva una risposta legata al nostro modo di essere azienda».

Cogenerazione e trigenerazione

Il Report Sostenibilità 2021, oltre a evidenziare il recupero del sessantatré per cento dei rifiuti, riporta gli effetti degli impianti di cogenerazione e trigenerazione utilizzati da Alcantara. I primi permettono la generazione simultanea di elettricità e calore, i secondi si servono di una parte del calore residuo impiegandola come energia funzionale all’alimentazione del sistema di raffrescamento tramite la produzione di acqua refrigerata e aria fredda destinate a processi industriali. In entrambi i casi, si registra un risparmio di combustibile. La costruzione annunciata verso la fine degli anni Dieci di un impianto di trigenerazione da 2,7 MW e di un ulteriore impianto di cogenerazione da 6 MW ha incrementato la produzione di elettricità da 45 GWh a 110 GWh e di energia termica da 150 GWh a 250 GWh. 

Nel complesso, lo scorso anno Alcantara ha compensato l’emissione di 18.116 tonnellate di CO2, suddivise tra emissioni aziendali ed emissioni attribuibili al prodotto, ed evitato l’emissione di 1944 tonnellate di CO2 attraverso l’impianto di trigenerazione. Il sistema ha permesso di ridurre i consumi energetici di oltre 5,000 tonnellate equivalenti di petrolio all’anno. Alcantara ha in programma – affiancata da ENGIE, partner dal 2013 – di realizzare un terzo impianto di cogenerazione da includere in filiera, che possa apportare ulteriori risparmi in termini energetici, ambientali ed economici. 

Simposio Internazionale sulla Sostenibilità e lotta al greewashing

«C’è un mercato che chiede la sostenibilità. Il consumatore, soprattutto quello giovane, ha capito che stiamo distruggendo il pianeta, e vorrebbe sapere come comportarsi. Le aziende cercano di rispondere. Il pericolo è cadere nel greenwashing». Il greenwashing è una tendenza che Alcantara ha stigmatizzato anche attraverso iniziative esterne alla filiera produttiva. Lo scorso anno Alcantara ha organizzato la sesta edizione del Simposio Internazionale sulla Sostenibilità in collaborazione con la VIU (Venice International University) e la Social Impact Agenda per l’Italia. L’evento, tenutosi il 1 ottobre 2021, si intitolava Greenwashing and Sustainability: a growing trend that needs to be addressed.

Il progetto Someone is lying è stato presentato durante la Milano Design Week 2022 in collaborazione con Connect4Climate con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana. Il focus era sottolineare la problematicità del greenwashing con un’installazione raffigurante il protagonista del classico di Collodi Pinocchio. Per l’occasione, è stata redatta una versione rivisitata del libro, Le nuove avventure di Pinocchio, scaricabile dal sito di Alcantara, in cui il ‘cattivo’ è proprio chi si serve del greenwashing nel tentativo di ingannare il prossimo. Anche in questo caso, la missione è smascherare le bugie. Un lavoro di sensibilizzazione che interessa anche gli altri attori del business, tramite attività di stakeholder engagement. Come si accerta Alcantara che i fornitori siano in linea con questa filosofia? «Facciamo degli audit, con enti esterni, intervenendo sui principali fornitori. Si fanno per vedere rispettati i principi fondamentali di rispetto per l’ambiente e del sociale. Inoltre, non abbiamo fornitori in paesi ‘a rischio’».

Alcantara: La customizzazione e le contaminazioni culturali

«L’approccio alla customizzazione è stato un trend crescente, voluto e implementato all’interno dell’azienda. È quello che si sta verificando, non soltanto nella fascia alta di mercato. Noi siamo andati incontro, strutturando l’azienda in modo tale da poter portare un’offerta e soluzioni funzionali, risultato di una tecnologia di primo piano, ma che al tempo stesso potessero dare un contenuto emozionale, alto contenuto di design».

Tra le contaminazioni culturali, il lungo sodalizio con il MAXXI di Roma, con oltre dieci anni di collaborazione. A fine 2021, il materiale ha attraversato il dialogo con le opere di Carlo Scarpa in Traversing Thresholds, realizzato nella cornice della quarta edizione di Studio Visit. «Il MAXXXI rientra nel concetto di muoversi verso un’emozione, sviluppare al massimo la creatività che può scatenare un materiale così nobile. Lo abbiamo messo in mano prima ad artisti individuali, poi a delle entità museali come questa. Non facciamo sponsorship» precisa Boragno, «ma progetti culturali. Le opere realizzate rientrano nella permanente».

Alcantara è al lavoro su una soluzione innovativa per il futuro?

«Occorre portare sul mercato delle soluzioni estreme di customizzazione con alto contenuto di design, dove la funzionalità diventa un prerequisito. Non stiamo cercando l’Alcantara trasparente, per dire. Cerchiamo una capacità coerente col Made in Italy, con la capacità di unire l’high tech di un prodotto sofisticato con la artigianalità». 

Anche il Made in Italy è chiamato al confronto con i temi della sostenibilità. Per Boragno, «i valori del Made in Italy potrebbero essere estremamente coerenti con i valori della sostenibilità. Sarebbe un arricchimento. È creatività, artigianalità. Nel nostro caso intervengono la funzionalità e la tecnologia. È customizzazione estrema, senso del bello. Sono sinergici». Nel 2022 Alcantara guarda più all’artigianato o all’innovazione? «Guarda all’artigianato con qualche eccezione» risponde Boragno. «Abbiamo rapporti con società che possono portare sul mercato prodotti particolarmente interessanti, con funzionalità innovative».

Funzionalità, tecnologia, performance

Altro paradigma di Alcantara è la concezione di funzionalità come prerequisito del prodotto, che non può e non deve esaurire la propria essenza nelle sue sole componenti materiali: «Un’auto, un computer, hanno dei contenuti tecnologici indiscutibili. Il problema è matcharli con la funzionalità. Non è banale. È una scuola di pensiero che sta diventando obsoleta, ma sa quanta gente pensa che una volta che il prodotto sia di altissima funzionalità il problema sia risolto? Non è così. La Apple l’ha intuito per primo. Jobs prestava maniacale attenzione al design del pezzo. Non solo sul processore» afferma Boragno. «Noi abbiamo avuto una partnership – ancora in essere – con Microsoft, che ha chiaro in testa che un computer non può essere solo un fatto di potenza dei microprocessori. Vogliono declinarlo con l’emozione. La richiesta di funzionalità, di tecnologia che genera performance, è innegabile in certi settori». 

Czinger 21C ibrida al GoodWood Festival of Speed

Ripescando con la memoria dalla lista di luoghi e di oggetti rivestiti in Alcantara, uno in particolare ha lasciato il segno in Boragno: «I sedili della Czinger 21C ibrida al GoodWood Festival of Speed» commenta. «Di fronte a una macchina da due, tre milioni di euro, con ottanta modelli presenti in tutto il mondo, nei sedili doveva esserci Alcantara».

Alcantara

Alcantara è un prodotto riconosciuto a livello globale ed esportato oltre confine per la possibilità di applicazioni: dal design alla moda, dagli smartphone all’automotive (tra gli ultimi lavori curati, gli interni delle Lamborghini Aventador Ultimae e Huracán Sto), dal luxury ai musei.

Filippo Motti

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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