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Quasi di nascosto, Accento, Alessandro Cattelan e Matteo Bianchi
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Nasce ACCĒNTO, la casa editrice che dà voce ai giovani, meglio se under 25

La casa editrice fondata da Alessandro Cattelan e con la direzione editoriale di Matteo Bianchi si ripropone di porre l’accento su giovani autori inediti e di ridare lustro alla letteratura ingiustamente dimenticata

ACCĒNTO: Un’idea nata da Instagram con #recensionivelocidilibri

È nata ACCĒNTO, la casa editrice fondata dal conduttore televisivo e radiofonico Alessandro Cattelan, con la direzione editoriale di Matteo B. Bianchi. L’obiettivo dei fondatori è quello di porre l’attenzione, mettere l’accento appunto, sui giovani talenti in italiani e stranieri e ridare spazio sui nostri scaffale a titoli della letteratura mondiale ingiustamente dimenticati.

«Volevo fare qualcosa che non riguardasse me in prima persona ma che potesse fare da amplificatore per altri», racconta Cattelan. «Il mondo dei libri mi piace molto e lo conosco da lettore. Negli ultimi anni avevo fatto una rubrica su Instagram, #recensionivelocidilibri. È nata come post singolo perché avevo accumulato un po’ di libri letti. Poi ho notato che aveva riscosso un discreto seguito e che c’era un gusto comune tra me e le persone che mi seguono. Così ho pensato che potesse essere un buon inizio, per fare una casa editrice che ne tenesse conto e che pubblicasse libri secondo quel gusto. Ho chiamato Matteo Bianchi perché è un amico e perché abbiamo lavorato tanto insieme. In quel momento non stavamo lavorando insieme ma spesso parlavamo di libri. Sapevo del suo lavoro di autore e di talent scout per Fanzine e riviste di letteratura. È una persona che mi è venuto naturale contattare per chiedergli un consiglio. Non sono andato diretto sulla richiesta di collaborazione perché non sapevo se gli sarebbe interessato il progetto. Ha risposto con entusiasmo così abbiamo iniziato a vaneggiare sul progetto che poi è diventato reale». 

Accento acuto, accento grave e dieresi – il nome di una casa editrice

Riscoprendo le regole della grammatica ACCĒNTO prevede tre collane: accento acuto, dedicata agli esordienti; accento grave, per autori e libri da riscoprire e dieresi che comprende titoli di saggistica dedicati agli argomenti più eterogenei. «All’inizio quando ho chiamato Matteo gli ho detto che avrei voluto creare una casa editrice che pubblicasse solo giovani under 25 perché la trovavo una cosa interessante. È una generazione in cui penso si possano trovare le idee più nuove. Poi ci siamo resi conto che essere giovani di per sé non è un valore. Quindi abbiamo ampliato la possibilità anagrafica, ma siamo rimasti sugli esordienti ovvero persone che non abbiano mai dato le loro opere alle stampe. È bello scoprire nuovi talenti, fare ricerca ed essere i primi a dare la possibilità a qualcuno di potersi esprimere».

Editoria in Italia: scriviamo e pubblichiamo tanto e leggiamo troppo poco

«Ricevo un sacco di libri in radio da tutte le case editrici quasi quotidianamente e mi arriva sempre un po’ di tutto. Penso che ci siano titoli per ogni gusto. Forse l’unica mancanza dell’editoria in Italia rispetto ad altri Paesi, è il numero di lettori. Non ci sono molti lettori, ma quelli che leggono, leggono moltissimo quindi vanno un po’ a compensare». Secondo i dati ISTAT nel 2021 sono aumentati sia i titoli pubblicati (+11,1% sul 2020) sia le tirature (+11,7%). Nel 2021 sono state pubblicate 90.195 opere librarie e un editore su tre dichiara un aumento del fatturato rispetto all’anno precedente. Solo il 40,8% della popolazione (dai sei anni in su) dichiara di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno, valore in linea con quello del 2020 (41,4%). Dato non rincuorante considerando che è meno della metà della popolazione. 

«Io ho iniziato a leggere tardi perché la scuola non era proprio la mia cosa preferita. Non avevo proprio interesse nella lettura. Poi sono arrivato a Milano a vent’anni e passando da Tortona a Milano ho conosciuto tante persone che leggevano e che avevano un’ampia cultura. Questo mi faceva sentire un po’ inadatto, così ho cercato anch’io di mettermi al passo. Sono partito dalle biografie delle persone che mi interessavano, sono passato alla saggistica e poi ho scoperto la narrativa e la letteratura. Non prediligo nessun genere, mi piace la narrativa pura. I primi che mi hanno entusiasmato sono stati gli autori americani del dopoguerra come Richard Yates o Bret Easton Ellis degli ultimi anni».

Lettori italiani: Per leggere molto bisogna volerlo

«Credo che ti debba piacere e devi decidere di farlo. Non è che chi non ha tempo di leggere passa le giornate a operare le persone a cuore aperto. Piuttosto che leggere preferisce guardare la televisione, andare a correre, fare sport. Ognuno ha dei momenti in cui fa qualcosa per sé. Io leggo più o meno ovunque, nei buchi di tempo, nelle attese, nelle code o nei viaggi. Questo è un momento molto impegnato lavorativamente e il poco tempo che ho ora a disposizione lo dedico agli autori della casa editrice, quelli che si propongono e che vanno valutati. In questo periodo sono un po’ fermo con le mie letture ma confido nelle vacanze di Natale».

Editoria e Letteratura: i social come veicolo per diffondere cultura?

Recentemente Tik Tok ha lanciato il suo club del libro: il BookTok. L’hashtag #booktok vanta ben 95.7 miliardi di visualizzazioni mentre #booktokitalia “solamente” 1.4 miliardi. Per coinvolgere di più gli utenti a cercare contenuti riguardanti i libri su TikTok, la piattaforma offre dei rewards: più contenuti guardi, più booktoker segui e più amici porti su TikTok più buoni amazon avrai da poter spendere in libri. Riusciranno a promuovere la cultura anche utilizzando i mezzi delle nuove generazioni? Vedremo, intanto sicuramente il BookTok sta influenzando il mercato. In ogni libreria ora troverete l’angolo o le vetrine tappezzate con i titoli in trend sulla piattaforma preferita dalla Gen Z.

«È un ottimo modo per attirare lettori. Ora in tutte le librerie c’è un angolo dedicato ai libri più consigliati di Tik Tok. È sicuramente un ottimo canale per far conoscere i libri. In realtà però mi sembra che su Tik Tok il genere predominante sia il fantasy. Quindi più che i libri si consigliano i libri fantasy, gli altri fanno un po’ più fatica. Non penso funzioni su tutti i generi, ma più su quello che i ragazzi molto molto giovani amano di più in questo momento. Però è sempre una cosa positiva». Nonostante i bookclub virtuali i ragazzi italiani sono sotto la soglia media degli altri Paesi per lettura e comprensione di un testo secondo i dati dell’indagine PISA (Programme for International Student Assessment): ben il 51% dei quindicenni italiani non è in grado di comprendere un testo scritto.

Giovani italiani: parchi lettori ma prolifici scrittori

«Secondo me non è vero che i giovani non leggono e soprattutto scrivono tanto, questa è la cosa sorprendente da un certo punto di vista. Abbiamo deciso di tramutare l’idea di avere tutti autori sotto i 25 in un’antologia, quella che è uscita adesso con dodici autori tutti sotto i venticinque anni. Scrivono nonostante il mondo di adesso ti dia mille possibilità di comunicare con gli altri in modi più semplici che mettersi a scrivere un libro. Scrivere penso che sia una delle cose più difficili che esista, fare un video su Tik Tok è molto più semplice, usare i social è molto più semplice, essere uno YouTuber è molto più semplice. Scrivere richiede un impegno diverso da tutte queste cose, e il fatto che ci siano ragazzi molto giovani che per esprimersi hanno deciso di sedersi da un tavolo a scrivere, cancellare, riscrivere, correggere, è sintomatico».

Nuovi giovani scrittori: Quasi di nascosto, di cosa scrivono i giovani oggi?

L’antologia Quasi di nascosto, raccoglie dodici autori e autrici tra i sedici e i venticinque anni. Il volume ha preso ispirazione dalla trilogia Under 25 curata da Pier Vittorio Tondelli per Transeuropa. Le storie narrate toccano temi come l’integrazione razziale, la transessualità, i dislivelli sociali, adolescenze difficili, amori e speranze. «Abbiamo trovato dodici autori tra quattrocento proposte. Nel momento in cui ho annunciato la nascita di Accento, in poche ore ci sono arrivate altre centocinquanta proposte di scritti e romanzi. Quindi materiale ce n’era, la cosa difficile è stata selezionarlo. C’erano molte proposte interessanti, arrivare a dodici in quel mucchio di racconti non è stato semplice, Matteo ha fatto un ottimo lavoro».

Accento libri: Il sesso e le relazioni sono un argomento ricorrente per l’attività editoriale

«Essendo scrittori così giovani parlano di quello che hanno vissuto e le prime cose un po’ interessanti che vivi quando hai tra i sedici e i vent’anni sono ovviamente storie sentimentali, di sesso, i piccoli scontri che hai con te stesso, la ricerca di una personalità, e il capire dove devi stare. Non sono stati temi scelti ma indotti dall’età degli autori che li hanno scritti».

Senza respiro di Raffaella Montana

I libri aiutano le persone a essere comprese, a non sentirsi sole, a scoprire anche la propria intimità, a toccare argomenti che teniamo nascosti. I libri ci aiutano ad aprire la nostra intimità. «Quello che ci ha colpito particolarmente di questo libro è che tocca due argomenti come la morte e il sesso ma lo fa in un mondo che raramente ho visto. Racconta in maniera molto asettica entrambe le cose sia la perdita della madre che l’avvicinamento al mondo del sadomasochismo. Il sadomasochismo è usato come metafora di espiazione del dolore per la scomparsa del genitore. Metà del libro è incentrato su pratiche sessuali ma non c’è mai quella ricerca di eccitazione». A soli 27 anni, Raffaella Montana,  si presenta al pubblico con il romanzo d’esordio. Senza respiro racconta la storia di Cecilia, giovane ragazza che affronta il dolore della perdita della madre per malattia. La sofferenza della madre la porta a cercare di voler dominare il proprio respiro, così si avvicina al BDSM, scoprendo come impedire l’accesso dell’aria ai polmoni enfatizzi il suo piacere sessuale.

Dagli anni novanta ritorna: Manuale di caccia e pesca per ragazze

Melissa Bank, una delle voci più brillanti della letteratura anni Novanta d’oltreoceano. Libro apprezzato e poi dimenticato, Manuale di caccia e pesca per ragazze oggi è riportato in auge con una traduzione aggiornata e con la prefazione di Paolo Cognetti. Arrivò in Italia per la prima volta nel 1999, per poi scomparire nel dimenticatoio. 

La vita di Jane Rosenal, aspirante editor, è raccontata in sette capitoli autonomi che ne narrano le vicende in maniera ironica e spigliata. La protagonista conoscerà l’amore, il sesso e i rapporti sentimentali complessi, imparando le logiche della caccia e dell’inseguimento.

«Questo Libro è stato un po’ liquidato perché è uscito nello stesso periodo di Bridget Jones. È scritto da una ragazza a cavallo tra la giovinezza e l’età adulta. Purtroppo è stato bollato come un  libro facile per donne trentenni un po’ simpatiche. In realtà è un romanzo di grande letteratura con un punto di vista ironico e sagace. Lo trovo molto attuale».

Tutto ciò che poteva rompersi, David Valentini

«Il primo che mi ha colpito è stato Senza respiro di David Valentini che sta andando molto bene meritatamente» Racconta Cattelan. David Valentini, i cui racconti sono apparsi su numerose riviste, presenta Tutto ciò che poteva rompersi. Una serie di racconti disomogenei nella struttura e interconnessi dalle vite dei protagonisti legati da rapporti interpersonali. Le storie narrate delineano il profilo di un’intera generazione: la precarietà di un futuro incerto, le peregrinazioni all’estero, il desiderio di avere casa lavoro famiglia. Leggendo le relazioni degli altri ci si immedesima e si trasporta quello che si legge nella nostra quotidianità. «Si mi è successo di soggettivizzare, soprattutto quando trovo un punto di vista laterale che mi colpisce e al quale non avevo mai pensato. Quelli sono i libri che mi fanno dire che questa cosa nella vita io non l’ho mai presa in considerazione. E credo che sia la cosa bella dei libri, il riflesso, il rimbalzo che ti danno sulla tua vita. Quando da un libro riesci a farti delle domande sulla tua vita allora è riuscito».

Un mondo incerto e il desiderio di costruirsi una vita : è  così che si sentono i giovani oggi

La letteratura può aiutare?

«Come ci si sente ad essere giovani non lo so perché ormai non faccio più parte della categoria. Credo però che i giovani si sentano un po’ persi e abbiano bisogno di realtà. Mi sembra che vadano tutti alla ricerca del vero, però il vero è anche facilmente taroccabile in quest’epoca. I social network sono l’esempio principale di qualcosa che viene venduto come vero ma è esattamente l’opposto. È facile farsi fregare da un’illusione di verità. Fanno fatica ad avere i parametri per capire cosa è importante e cosa lo è meno. Cosa a loro davvero interessa e cosa no. Dai libri che abbiamo pubblicato, soprattutto da quello di David Valentini, un po’ questa cosa viene fuori questo essere persi».

Le parole dell’editore 

«Mi piacerebbe che accento diventasse per i lettori qualcosa di simile ad un autore. Vorrei che le persone aspettassero il nuovo libro di Accento perché sanno che vuol dire un romanzo che possono prendere quasi a scatola chiusa perché sanno che non deluderà i loro gusti. Questa è la mia speranza, la famosa linea editoriale. Ho grandi aspettative per il libro che pubblicheremo in primavera. Un romanzo di un esordiente, che quando l’ho letto la prima volta mi ha davvero agganciato e non vedo l’ora di farlo uscire». 

Domiziana Montello

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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