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Pharrell Williams nuovo direttore artistico di LV Uomo
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Perché per Louis Vuitton Pharrell Williams è il naturale successore di Abloh

Louis Vuitton ha annunciato Pharrell Williams nuovo direttore creativo della linea uomo: i 13 Grammy, lo streetwear, le collaborazioni con Chanel, Moncler, Adidas e Tiffany&Co

L’eredità di Virgil Abloh e i tanti nomi dei possibili successori: da Grace Wales Bonner e Martine Rose fino a KidSuper

Nei sedici mesi trascorsi dalla scompardsa di Virgil Abloh, molti nomi si sono susseguiti come possibili successori: tra questi i designer britannici Grace Wales Bonner e Martine Rose, e soprattutto gli americani Telfar Clemens e Colm Dillane, meglio conosciuti come KidSuper, Sono stati loro infatti a ispirare nel ruolo di ‘guest designer’ la collezione Louis Lifewear per l’autunno-inverno 23/24, andata in passerella a gennaio Parigi, nella Cour Carrée del Louvre.

Pharrell Williams e l’industria della moda: dallo streetwear di Billionaire Boys Club e Ice Cream, fino alle collaborazioni con Chanel, Marc Jacobs, Tiffany e Moncler

Come sottolineato da Pietro Beccari, CEO e Presidente di Louis Vuitton, la relazione tra Pharrell Williams e Louis Vuitton è iniziata nel 2004, ma il producer ha una lunga storia di collaborazioni con i brand del lusso. Nel 2018, insieme a Marc Jacobs, allora direttore creativo di Vuitton, ha disegnato una linea di occhiali da sole rilanciata nel 2018 da Abloh, che a Pharrell era legato da un rapporto di amicizia e collaborazione professionale. È stato il primo ambassador maschile di Chanel, mentre Moncler presenterà una nuova collezione firmata Pharell alla fine di questa settimana a Londra.

Se la sua collaborazione con Tiffany&Co sembra a questo punto far parte del rapporto tra Williams e LVMH, da anni l’artista ha una partnership con Adidas Originals. Di recente ha lanciato anche Humanrace, linea di skincare. Pharrell Williams è stato il prototipo di producer, rapper e designer di moda. All’inizio degli anni Duemila ha creato marchi di streetwear come Billionaire Boys Club e Ice Cream, in collaborazione con il designer giapponese Nigo, oggi ora è il direttore artistico di Kenzo, sempre di proprietà del gruppo LVMH.

Moda e celebrities: sempre più brand scelgono personalità non appartenenti alla moda, al post di designer di professione

La nomina di Williams all’apice di Louis Vuitton sottolinea una tendenza tra i produttori di beni di lusso: mettere il proprio futuro nelle mani di celebrità, non di designer di professione. LVMH aveva collaborato in passato con Rihanna per la linea di abbigliamento Fenty – chiusa nel 2021 – mentre è ormai cronaca il travagliato rapporto tra fashion industry e Ye, meglio conosciuto come Kanye West. Attingere dalla galassia delle celebrities garantisce ai brand di moda la possibilità di intercettare un pubblico non solo vasto, ma anche ‘nuovo’, come quello delle generazioni più giovani. Pharrell Williams porta con sé una community che conta 14,3 milioni di follower su Instagram (il suo feed ha un solo post che annuncia la sua nomination). In confronto, Donatella Versace ha 9,8 milioni, il direttore creativo di Balmain Olivier Rousteing ha 9 milioni e Jacquemus ha 5,3 milioni.

Il comunicato di LV: Williams è un visionario i cui universi creativi si espandono dalla musica all’arte fino alla moda

«Pharrell Williams è un visionario i cui universi creativi si espandono dalla musica all’arte fino alla moda, affermandosi negli ultimi vent’anni come un’icona culturale globale – si legge nel comunicato rilasciato dal Louis Vuitton. «Il modo in cui rompe i confini attraverso i vari mondi che esplora, si allinea con lo status di Louis Vuitton come Maison Culturale, rafforzando i suoi valori di innovazione, spirito pionieristico e imprenditorialità». La collezione di debutto di Pharrell sarà presentata a Parigi a giugno. 

La prima decisione di Pietro Beccari da presidente e amministratore delegato di Louis Vuitton

Il CEO e Presidente di Louis Vuitton Pietro Beccari ha commentato così la nomina di Pharrell: «Sono felice di accogliere il ritorno a casa di Pharrell come nuovo direttore artistico della linea maschile, dopo la nostra collaborazione nel 2004 e nel 2008 per Louis Vuitton. La sua visione creativa, che va oltre la moda, guiderà senza dubbio Louis Vuitton verso un nuovo eccitante capitolo». Per Pietro Beccari questa è la prima grossa scelta alla guida di Louis Vuitton: dopo essere stato alla guida di Christian Dior Couture dal 2018, la sua nomina a presidente e amministratore delegato del brand è stata resa nota Bernard Arnault lo scorso gennaio. 

Pharrell Williams, da adolescente prodigio a 13 volte vincitore di Grammy: i The Neptunes, i NERD e i successi da produttore

Pharrell è nato il 5 aprile 1973 dai genitori Pharoah Williams e Caroline Randall Williams a Virginia Beach, in Virginia. È passato da adolescente prodigio a 13 volte vincitore di Grammy: un percorso che lo posiziona tra le figure più originali e versatili dell’industria musicale. Insieme a Chad Hugo ha formato il duo di producers The Neptunes – inseriti nella Songwriters Hall of Fame nel 2022. Con Hugo e il batterista Shay Haley ha co-fondato i NERD, band alt-rock/hip-hop. Da produttore, Williams è dietro alcuni tra i successi diNelly, Jay-Z, Britney Spears, Busta Rhymes, P. Diddy, Snoop Dogg, No Doubt, Usher e Limp Bizkit.

Ha scritto anche colonne sonore, tra cui quella per il film d’animazione Cattivissimo me e i suoi sequel. Happy, scritta per Cattivissimo me 2, è stata per 10 settimane consecutive ai primi posti della classifica Billboard Hot 100, ed è stata nominata per un Academy Award per la migliore canzone originale. Nel 2014 il Time lo ha inserito tra le 100 persone più influenti al mondo.

Da brand di valigeria per l’alta società a icona di lifestyle: l’evoluzione di Louis Vuitton 

Louis Vuitton, nato a Lavans-sur-Valouse nel 1821, apprese le basi delle falegnameria nella bottega del padre. Nel 1837 lasciò la Jura per recarsi a Parigi. Nella Ville Lumière, Vuitton si specializzò nella realizzazione di valigie e bauli per l’alta società. Rivoluzionò il design della valigeria di un tempo creando dei prodotti più leggeri e comodi per i nuovi mezzi di trasporto. Dai bauli bombati delle diligenze Vuitton si dedicò a bauli in legno di pioppo leggeri e maneggevoli. La prima valigia fu creata nel 1854 a Parigi in rue Neuve des Capucines. 

Fu il figlio di Louis Vuitton a inventare nel 1896 il Monogram che ancora oggi è simbolo della Maison, una novità per l’epoca e garanzia di autenticità. Fu sempre il figlio ad inventare le sacche cerate. Invenzione del nipote Gaston invece, l’idea degli Objets Nomades, la collezione di design amata dai viaggiatori. Nel 2000 il salto a multinazionale, sotto la direzione della nipote di Vuitton, Odile Vuitton e del marito di lei Henri Ricamier. Dal 1987 la Maison era quotata in borsa, ma fu joint venture con Moët Hennessy, insieme LVMH, che fece crescere ancora più esponenzialmente il Brand. Nel 1989 Bernard Arnaul, ora patron di LVMH, ottenne il 42% delle azioni del brand.

Marc Jacobs e la rivoluzione del brand Louis Vuitton

Marc Jacobs divenne direttore artistico di Louis Vuitton nel 1997 e nello stesso anno lanciò per la prima volta nella storia del brand, la collezione prêt-à-porter per uomo e donna. Jacobs rivoluzionò il percepito del brand e fu grazie a lui che la maison strinse collaborazioni con artisti internazionali da Yayoi Kusama a Takashi Murakami a Kayne West. Una collaborazione che terminò nel 2013. L’ultima sfilata di Jacobs per il marchio francese, S/S 2013, è stata una celebrazione di tutte le sfilate degli anni precedenti con un inno alle collaborazioni artistiche strette grazie al lavoro di Jacobs. Appeso in fondo alla passerella un orologio della stazione ferroviaria, scenografia di una precedente sfilata, ha suonato alle 10 del mattino ed è tornato indietro nel tempo mentre la sfilata procedeva. Jacobs è uno dei migliori talenti del nostro secolo, che ha saputo trasportare Louis Vuitton, un marchio con una personalità definita, nel contemporaneo trasformandolo a simbolo della cultura pop.

L’eredità di Virgil Abloh

Dopo Jacobs, Ghesquiére e Jones nel 2018 Virgil Abloh fu nominato direttore artistico di Louis Vuitton Uomo. Il primo direttore artistico afroamericano della Maison e uno dei pochi tra le grandi case del lusso europee. Abloh ha dichiarato al New York Times nel 2018: «L’opportunità di pensare a cosa significherà il prossimo capitolo del design e del lusso presso un marchio che rappresenta l’apice del lusso è sempre stato l’obiettivo dei miei sogni più sfrenati. Desidero mostrare a una generazione più giovane che non c’è un unico modo in cui chiunque in questo tipo di posizione deve apparire è uno spirito fantasticamente moderno con cui iniziare». Architetto, musicista, artista e designer, Virgil Abloh si considerava un ‘creatore’. Un visionario che, con il suo marchio Off-White, ha rivoluzionato il mondo del lusso mescolandolo all’estetica street che caratterizza i giorni nostri. 

We are the world era il titolo che Virgil Abloh diede alla sua prima collezione per Louis Vuitton, la sfilata Primavera/Estate 2019

Ispirata al Mago di Oz, colorata e stravagante, Abloh ha voluto creare una nuova esperienza del brand. Nel corso delle sei collezioni successive per Louis Vuitton, Abloh non ha mai mancato di catturare l’attenzione con le sue creazioni, ricercate e attuali. Virgil Abloh muore nel 2021 a soli quarantuno anni a causa di una malattia che era stata tenuta segreta.

La sfilata postuma di Louis Vuitton Primavera/Estate 2022 è riconosciuta come l’opera ultima opera di Abloh, ed è stata un tributo e una celebrazione della vita dello stilista. Sottofondo della sfilata la voce di Abloh recitava. «La vita è così breve che non si può sprecare nemmeno un giorno per abbonarsi a ciò che qualcuno pensa che tu possa fare, invece di sapere cosa puoi fare». L’eredità che Virgil Abloh si lascia alle spalle è immensa, e ispirerà generazioni di creatori. Ora ci si chiede se il cantante Pharrell Williams saprà coglierla. 

Editoria Team

Pharrell Williams
Pharrell Williams sarà il nuovo direttore creativo della linea uomo di Louis Vuitton

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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