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La sorgente del benessere di Fiuggi che curò anche Michelangelo

L’acqua cominciò a essere imbottigliata nella seconda metà dell’Ottocento, periodo in cui partono le prime valutazioni geochimiche, chimiche e chimico-fisiche di Acqua Fiuggi 

A ottanta chilometri da Roma si trova Fiuggi, cittadina ciociara alle pendici dei Monti Ernici, catena montuosa che fa da cerniera tra Lazio e Abbruzzo. Parte della provincia di Frosinone, ospita poco più di diecimila abitanti, ma gode di fama secolare per via della sua acqua sorgiva e del centro termale situato ad appena seicento metri dal centro storico cittadino. Un luogo apprezzato fin dal Medioevo, come testimoniano frequentazioni attribuite convenzionalmente alla zona. 

Papa Bonifacio VIII e Michelangelo Buonarroti a Fiuggi

Fra i più citati c’è Papa Bonifacio VIII (1235-1303), a cui è dedicata l’omonima fonte. Il pontefice si serviva dell’acqua di Fiuggi per curare la calcolosi renale. Anche Michelangelo Buonarroti (1475-1564) ne trasse giovamento, come testimonia una sua lettera del 1549 destinata al nipote Lionardo: Io ò bevuto circa due mesi sera e mattina d una aqqua d’una fontana che è a quaranta miglia presso Roma, la quale rompe la pietra; e questa à rotto la mia e fattomene orinar gran parte. Bisògniamene fare amunizione in casa e non bere né cucinar con altra, e tener altra vita che non soglio

L’azione curativa dell’acqua 

L’immagine dell’acqua di Fiuggi capace di rompere la roccia si sposa con le sue peculiarità. La vallata si trova a seicentocinquanta metri sul livello del mare, e grazie alla sedimentazione lacustre e ai fenomeni vulcanici che l’hanno interessata nel corso della sua storia, poggia su un terreno arricchito di uno strato di limo, argilla, tufi e ceneri che conferisce al prodotto la sua particolarità. Le fonti dell’acqua oligominerale di Fiuggi sono localizzate in una conca di tufo, che in epoca preistorica si presentava sotto forma di lago: un fattore che caratterizza l’acqua di un basso contenuto di sali minerali, rendendola particolarmente funzionale in termini preventivi e curativi. Al suo interno è presente, infatti, una molecola denominata acido fulvico, che agisce sul calcolo renale avvolgendolo e lo consuma fino a disgregarlo. 

Il riconoscimento del Servizio Sanitario Nazionale

Capace di demolire e dissolvere i calcoli e di stimolare il metabolismo favorendo l’espulsione dell’acido urico, l’acqua di Fiuggi è stata accreditata presso il Servizio Sanitario Nazionale per la cura della calcolosi renale, ed è impiegata attualmente per gestire disturbi e infezioni del tratto urinario, cistite, pielonefrite, disturbi metabolici, gotta e artrite. Inoltre è utilizzata anche per preparare i pazienti a operazioni o litotripsia con terapia ad onde d’urto, e nelle procedure di recupero postoperatorio. 

Storia dell’acqua in bottiglia

L’acqua cominciò a essere imbottigliata nella seconda metà dell’Ottocento, periodo in cui partono le prime valutazioni geochimiche, chimiche e chimico-fisiche di Acqua Fiuggi, tuttora in commercio sugli scaffali nazionali e internazionali. Tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Ottanta furono quantificate le concentrazioni di sali, anidride silicica e ossidi di elementi. Nel ’93 si identificarono i gas disciolti alla sorgente. Negli anni Cinquanta del secolo scorso, si attestò l’uso dell’acqua in bottiglia nel trattamento – tra le altre – di gotta, spasticità delle vie emuntorie e diatesi ossalica. Tra i Sessanta e i Settanta gli studi sulle capacità dissolutive si intensificarono, conducendo alle acquisizioni scientifiche sull’attività biochimica dell’acido urico e dell’acido ossalico. Sarà poi negli anni Novanta che l’ammontare degli studi condotti sulle proprietà dell’acqua consolideranno il suo potenziale in termini di miglioramento dei parametri flogistici delle vie urinarie e di agevolazione nell’espulsione dei calcoli.

La terapia idropinica con Acqua Fiuggi 

La terapia idropinica con Acqua Fiuggi è prevista presso le Terme di Fiuggi alla fonte San Bonifacio VIII, con quantità d’acqua da assumere variabili a seconda di diversi fattori. Incidono, ad esempio, il profilo del paziente e il carico idrico necessario per favorire la diuresi. Ogni bicchiere somministrato è separato da un intervallo prestabilito (dieci-quindici minuti), e la quantità d’acqua varia da mattino a pomeriggio.

A Palazzo Fiuggi, l’acqua Fiuggi è stata eletta ‘forza vitale trasformativa’. La struttura ricettiva, progettata in stile liberty, ospita al suo interno un centro di ricerca dove sono sviluppati protocolli su acqua, nutraceutici, genetica e alimentazione. La storia recente di Palazzo Fiuggi improntata al wellness inizia nel 2019, quando Forte Village Group lo rileva con l’intento di porre la prima pietra di una health valley laziale. A sei mesi dalla fondazione, è stato premiato con il World’s Best New Wellness Retreat 2021, premio per l’ospitalità legata al benessere conferito dai World Spa Awards.

La storia di Palazzo Fiuggi, il restauro

L’edificio, fondato nel 1913, fu ideato dagli architetti Garibaldi Burba e Giovanni Battista. Inizialmente era noto come Grand Hotel Palazzo della Fonte. Noti erano anche i volti passati per le sue stanze, dal pittore Pablo Picasso all’attrice Eleonora Duse passando per il regista Roberto Rossellini e il poeta Gabriele D’Annunzio. Per il fondatore di Palazzo Fiuggi, il Chief Executive Officer e General Manager di Forte Village Lorenzo Giannuzzi, si trattava di riannodare il filo con il passato del territorio, riproiettarlo sul presente e slanciarlo verso un futuro che mettesse le proprietà curative dell’acqua al centro di una cornice condivisa tra scienza, alimentazione e pratiche di benessere anche lontane, come l’ayurveda indiana. Il primo passo fu restituire alla struttura lo splendore di un tempo, restaurando gli affreschi della facciata, gli interni e la piscina, tra le prime all’aperto mai installate in Italia. 

Un investimento da oltre trenta milioni di euro, che ha interessato anche i marmi di Carrara presenti, i parquet originali e i lampadari in vetro di Murano realizzati a mano alla fine del Diciannovesimo secolo. Tra i cambiamenti introdotti nel recente passato, un nuovo sistema di riciclaggio per convertire i rifiuti alimentari organici in ammendanti. Tramite l’uso di microrganismi presenti nell’ambiente, i materiali di scarto sono trasformati in compost riutilizzabile negli spazi verdi. Palazzo Fiuggi dà poi in dotazione ai clienti prodotti per il bagno e imballaggi di origine naturale (non petrolchimica) muniti di credenziali eco-certificate, e si affida a fornitori eco-consapevoli per i prodotti destinati alle camere e alle spa.

La centralità dell’acqua di Fiuggi a Palazzo Fiuggi

L’acqua di Fiuggi è incorporata in tutti i programmi di Palazzo Fiuggi, ispirati a quattro principi: purificare, nutrire, energizzare e riconnettere. Le acque, impiegate anche come agenti disintossicanti, contengono macromolecole appartenenti al gruppo degli acidi umidi. Le proprietà anti microbiotiche e antivirali naturali possono aumentare e rivitalizzare la risposta immunitaria, agendo anche sulla struttura dei tumori stimolandone la necrosi. La capacità dell’acqua di Fiuggi di purificare le tossine che creano stress ossidativo e infiammazioni al sistema immunitario la rende un alleato prezioso nella lotta all’invecchiamento precoce, e una base ideale per la messa a punto di medicinali rigenerativi.

David Della Morte Canosci

Il tema dell’invecchiamento è saliente per la struttura, impegnata ad intervenire a livello rigenerativo. Il medico responsabile di Palazzo Fiuggi, il Dott. David Della Morte Canosci, è specialista nel campo della senescenza e delle patologie metaboliche, cardiovascolari e cerebrovascolari. La sua attività di ricerca si concentra sull’individuazione dei percorsi patologici che collegano le malattie metaboliche e cognitive con il processo di invecchiamento. 

Food Line di Palazzo Fiuggi

L’acqua di Fiuggi, impiegata nella fase detox all’inizio di ogni programma, è presente anche nelle piscine di talassoterapia che favoriscono il rilassamento muscolare e il trattamento di dermatiti e psoriasi. Al loro interno, sono presenti sali, olio di mare e minerali terapeutici con effetti disintossicanti, antinfiammatori e analgesici. Il percorso di benessere è integrato anche dall’alimentazione con i programmi nutrizionali della Food Line di Palazzo Fiuggi. I menu personali sono curati dallo chef Heinz Beck – tre stelle Michelin, esperto di bio-energia naturale – in collaborazione con gli specialisti della struttura in metabolismo, endocrinologia e nutrizione.

Filippo Motti

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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