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Taranto vista dall'alto Land
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Riqualificazione del Quartiere Tamburi a Taranto

Consegnato il progetto dello studio di architettura LAND per la creazione di un parco su dieci ettari di terreno inquinato adiacente alle acciaierie ILVA

Urban Forestation and Phytoremediation a Taranto

Shirly Mantin lavora con LAND da tredici anni. È a capo della Business Unit che si occupa del progetto Urban Forestation and Phytoremediation a Taranto, Puglia. La penultima settimana di marzo 2021 terminerà la fase di progettazione esecutiva per farlo entrare in gara d’appalto e, se tutto procederà per il meglio, dopo un tempo tecnico della durata di sei mesi, a ottobre si potrà vedere piantato il primo albero. Il progetto è iniziato con l’assegnazione dell’appalto nell’ambito della gara europea indetta dal Municipio di Taranto per l’avvio di un progetto non solo di forestazione, ma anche di riqualificazione e ripopolazione di un’area degradata del Quartiere Tamburi. L’assegnazione allo studio di consulenza milanese si è definita nel 2018, ma è di fatto iniziata nel 2019. La realizzazione del progetto è prevista all’interno di un’area che oggi è qualificata come vuoto urbano, di quasi undici ettari, proprio in prossimità degli impianti siderurgici. All’interno ci saranno ampie zone di fitorisanamento e, soprattutto, un parco pubblico con servizi. Il tema è creare beneficio sociale.

Il progetto dello studio di architettura LAND

Il gruppo di LAND è l’ente capofila. Insieme a Shirly Mantin, il gruppo è composto da Andreas Kipar, Valerio Bozzoli, Lara Fraccadori, Gianna Galgani, Federico Lia, Lisa Perego. I partner del progetto sono l’Architetto Michele Sgobba, l’Architetta Cosima Lorusso ed il Dottore Geologo Mario Alfino. Il pacchetto di servizi messi in atto è composto da: studi di fattibilità, progettazione sviluppata e progettazione tecnica. Shirly Mantin racconta di come stia «cambiando il modo di concepire le città: il verde ha una funzione dominante, la riconnessione con la natura è alla. base. La riqualificazione a Taranto è un lavoro non ordinario perché opera in un contesto già di per sé fuori dal comune». L’opzione di procedere con opere di bonifica avrebbe innescato processi complessi, procedure difficoltose e troppo lunghe. Invece, con un intervento di ingegneria ambientale e l’architettura del paesaggio, è avvenuta la messa in sicurezza del sito a causa dello stato di contaminazione.

Gli inquinanti dell’acciaieria ILVA 

Attraverso l’implementazione di una strategia di coltivazione, la sfida è quella di lavorare al passo con la natura e i suoi processi. Il suolo, l’acqua e il verde saranno le leve del rinnovamento. «Percepiamo ogni elemento è come una metafora umana: curiamo il corpo, il suolo, attraverso l’anima, l’acqua, e mettendogli un vestito, il verde», spiega Shirly Mantin. Il progetto affida il compito di bonificare e rigenerare agli elementi della natura, riportando a nuova vita ciò che gli inquinanti dell’acciaieria ILVA hanno contaminato nel tempo. L’uomo deve essere presente prima, durante e dopo come complementare e sostegno. Si parla di vera e propria co-creazione, che potrebbe essere annoverata tra i processi europei più virtuosi di consolidamento di nuovi paesaggi produttivi. Il progetto sperimentale e innovativo si basa sull’attività di fitorimedio e associata al pompaggio delle acque sotterranee, al loro trattamento e riutilizzo sia per il lavaggio del terreno che per la subirrigazione.  Tutto questo mantenendo uno sviluppo equilibrato e adattato ai cambiamenti climatici.

Fitorisanamento: una definizione

Per fitorisanamento, o Phytoremediation, si intendono soluzioni basate sui processi naturali indotti o prodotti dalle piante per la bonifica di terreni contaminati. In maniera naturale, molte piante accumulano o fitoestraggono senza ripercussioni su loro stesse, anche sostanze talvolta dannose e non sono fondamentali al proprio sviluppo come i metalli pesanti. Nel caso del progetto sui terreni del Quartiere Tamburi, si parla di Phytoremediation in cui tutti gli elementi della natura saranno basilari per recuperare il paesaggio. La prima fase è stata di aratura e rivitalizzazione del terreno stesso. In seguito, la seconda fase è stata quella di fitorisanamento vero e proprio che comprende la cooperazione di differenti tecnologie naturali insieme: la rizodegradazione, la fitodegradazione e la fitodepurazione. La rizodegradazione è la degradazione dei contaminanti organici che avviene nella rizosfera. Si sfrutta la relazione che si stabilisce nel suolo tra i microrganismi (batteri, funghi e lieviti) e l’apparato radicale delle piante, il quale è in grado di essudare alcuni composti che permettono l’instaurarsi di condizioni favorevoli allo sviluppo e alla crescita di comunità di microrganismi in grado di metabolizzare in particolare una grande varietà di agenti contaminanti. La fitodegradazione è il procedimento con il quale i componenti inquinanti di tipo organico sono assorbiti e ridotti in sostanze degradabili dalle piante.

Il progetto di forestazione di Taranto

Sarà un parco di aree alberate fruibili, si susseguiranno con un gradiente di naturalità delle aree verdi dense, alternate ad altre aree con ulteriori funzionalità. Saranno realizzati, ad esempio, dei chioschetti uguali tra di loro da cedere ai venditori, verrà creato un boschetto a nord con funzione ornamentale e sarà garantita una fascia del parco di rispetto cimiteriale. Il posizionamento degli alberi da Phytoremediation: dall’alto apparirà a forma di onda, con forme morbide che renderanno il luogo identitario e subito riconoscibile. Anche visto di fronte sarà un crescendo, con un apice e una discesa: ci saranno piante più basse ai lati, alternate ad altre più alte nella fascia centrale. Sarà utilizzata nella maggior parte del terreno la tecnica della piantumazione a talea, più efficace e più duratura, ma con un ritmo studiato. Saranno piantati duecentosessanta alberi, soprattutto pioppi clone Monviso che hanno dimostrato un’elevata capacità di assorbimento. In seguito, sarà il turno di tremilacinquecento arbusti e, infine, circa dieci chilometri di talee, soprattutto ai lati. L’opera di Phytoremediation, iniziata circa due anni fa, nella pineta Cimmino al Centro Educativo Murialdo di Taranto dimostra che questo approccio funziona. Un ulteriore sostegno è dato dallo studio e dall’approccio data-driven di LAND. Non si ha la garanzia dei risultati che valutino l’esatta scelta e combinazione delle specie vegetali. Sarà una risposta che arriverà solamente con il tempo.

Contratto Istituzionale di Sviluppo 

Quello di LAND è il primo progetto attivato del CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo). Il CIS è lo strumento per accelerare la realizzazione di progetti strategici di valorizzazione dei territori. In tale ambito rientrano i progetti di infrastrutturazione, sviluppo economico, produttivo e imprenditoriale, turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali, ambiente, occupazione e inclusione sociale. Gli interventi sono finanziati con risorse nazionali ordinarie, risorse comunitarie e del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Il Governo ha sottoposto al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica la proposta di assegnazione di 38,7 milioni di euro, a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, per il finanziamento di un Piano stralcio di interventi di immediata attivazione per l’Area di Taranto coerente con l’obiettivo della Legge 20/2015 di consolidare e rafforzare il processo di definizione e coordinamento della riqualificazione ambientale e delle strategie per lo sviluppo economico, sociale e culturale dell’area. Il Contratto è stato infine sottoscritto in data 30 dicembre 2015, ma l’attuazione è entrata nel vivo a partire dai primi mesi dell’anno 2016. La pratica di consulenza e progettazione assiste clienti pubblici e privati su come innovare con l’ambiente naturale, applicando politiche internazionali e promuovendo procedure di pianificazione collaborativa. L’obiettivo è procedere all’implementazione di soluzioni per uno sviluppo sostenibile attraverso l’azione su tre assi: pianificazione strategica, design e active engagement

Il laboratorio di ricerca di LAND

LAND possiede anche un laboratorio di ricerca e innovazione (Land Research Lab ®, LRL) che esplora le tendenze emergenti e le tecnologie per lo sviluppo del paesaggio. LRL vuole scoprire procedure collaborative e azioni basate in maniera quasi totale sui dati, come il loro innovativo approccio LIM®: Landscape Information Modelling. Questo è in grado di misurare l’impatto del progetto e i suoi effetti a priori, ad esempio sul paesaggio, sulla qualità dell’aria, sulla gestione delle acque di stoccaggio, sulle condizioni del suolo e sulla crescita delle piante. In particolare, alcuni dei parametri su cui fa affidamento questa pratica sono: parametro economico quantitativo per la gestione dei costi e il costo di acquisto; parametro ambientale quantitativo per la gestione delle acque e la temperatura superficiale; parametro qualitativo per l’allergia ai pollini. Il LIM è considerato una nuova dimensione del BIM, ovvero il Building Information Modeling. Un modello BIM è un modello di lavoro altamente collaborativo in cui gli stakeholder sono coinvolti nell’ambiente in cui i progetti sono in continua evoluzione. 

LAND – Land Architecture, Nature, Development

È una società di consulenza paesaggistica internazionale con uffici in Italia, Svizzera e Germania e con progetti in Europa, Canada, Medio Oriente e Russia.

Eleonora Laura Bruno

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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