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L’economia circolare del sughero, dalla bioedilizia all’arredamento

Ignifugo, leggero, resistente – la seconda vita del sughero – Amorim Cork recupera e reinserisce i rifiuti di sughero nel circuito economico. Intervista a Carlos Veloso dos Santos 

Sughero: materiale circolare

Il sughero è un tessuto vegetale che riveste fusto e radici nelle querce da sughero, sostituendo l’epidermide. L’unica area di diffusione delle foreste di querce da sughero è nel bacino mediterraneo. Portogallo, Spagna, sud della Francia, Sardegna, Sicilia, Nordafrica. Le sue qualità gli permettono di essere un materiale circolare: è biodegradabile e riciclabile al 100%. È prodotto da un meristema detto fellogeno, un tessuto di cellule vegetali. Queste hanno la capacità di dividersi per mitosi, originandone di nuove e scandendone la distribuzione regolare e precisa in file sovrapposte. Una volta raggiunta la maturità, le cellule del sughero muoiono. Lasciano al loro interno tanti minuscoli pori riempiti di gas simile all’aria. Circa l’80% del sughero è composto da aria, per questo è molto leggero e anche un ottimo isolante termico. È un materiale usato per le sue molteplici qualità. È impermeabile a liquidi e gas. Grazie alla sua struttura cellulare possiede una memoria elastica e comprimibile unica. Se pressato, da un lato non si deforma di volume e dall’altro lato trattiene CO2. Fornisce isolamento acustico e termico ed è ignifugo: il sughero protegge la pianta dal fuoco e dall’abrasione del tempo.

L’estrazione del sughero si effettua tra i primi di maggio e la fine di agosto. La prima decorticata di una quercia, detta demaschiatura, avviene attorno ai venticinque anni di età. Se ne ricava una macina di sughero detto sugherone. Le successive estrazioni avvengono ogni dieci anni. È il tempo necessario alla quercia per ricostruire il tessuto di sughero attorno a essa. La resa e la qualità del sughero aumentano e da questo materiale si può iniziare a ricavarne i tappi.

Amorim Cork

Amorim Cork è una multinazionale portoghese, leader nella produzione e nella vendita di tappi in sughero. È stata fondata nel 1870 da Antonio Alves Amorim, nel centro della regione vinicola di Porto. Oggi conta cinquantuno filiali nel mondo. La più grande è quella italiana, nata nel 1999 a Conegliano, Treviso. È uno degli stabilimenti di finitura e personalizzazione del prodotto, a partire dai semilavorati provenienti dalle altre sedi Amorim. La lavorazione giornaliera è intorno ai 1.300.000 tappi. La fonda Carlos Veloso dos Santos, già direttore commerciale di una delle sedi portoghesi. Nasce da una partnership con un’azienda che operava nel mercato dal 1970. 

Amorim Cork, progetto Etico

«Nel 2011 l’azienda lancia una campagna mondiale di sensibilizzazione ambientale per raccogliere i tappi usati – Amorim», racconta Carlos Veloso. «Sono stati creati modelli di raccolta, a seconda dello Stato in cui si riciclava e le società con le quali si collaborava. Per esempio: abbiamo chiuso un accordo con la catena d’alberghi NH per raccogliere tutti i tappi che gli hotel utilizzavano. Abbiamo fatto lo stesso con American Airlines, per riciclare i tappi usati nei lounge e a bordo. In Italia abbiamo optato per una visione legata più al popolo, all’ambiente e al territorio: la raccolta. Noi come azienda non possiamo raccogliere un rifiuto. Il sughero, una volta buttato, diventa un rifiuto a tutti gli effetti non riutilizzabile nel mercato agroalimentare. Così ci siamo affidati alle Onlus, che già raccoglievano tappi di plastica, per la raccolta dei tappi di sughero in ristoranti, cantine, eventi. Questo metodo si è espanso dando sostanza al progetto Etico». Amorim collabora con quarantacinque Onlus sparse sul territorio nazionale.

Amorim – due impianti di macerazione dei rifiuti 

Dal 2011, l’azienda ha sostenuto la costruzione di due impianti di macerazione dei rifiuti. Uno si trova in Veneto, l’altro in Piemonte. Una volta raccolti i tappi, Amorim paga le Onlus 700 euro ogni tonnellata, contro i 120 euro dei tappi di plastica. Questi non possono tornare direttamente in azienda: sono catalogati come rifiuti. Vengono quindi mandati agli impianti di macerazione. Una volta lavorati, vengono spediti di nuovo ad Amorim come materia prima seconda (ossia tappi già triturati). Il vantaggio economico che ricevono le Onlus rispetto alla raccolta dei tappi in plastica crea un doppio aspetto circolare. Da un lato il riciclo della materia prima. Dall’altro il finanziamento delle cause di ogni Onlus attraverso l’attenzione all’ambiente.

«Il progetto Etico – dice Veloso – ci rende partecipi nell’aiutare le tantissime realtà che le Onlus supportano. Dal campo medico al sociale e all’ambientale: ricerca sulle malattie del sangue, sostegno e soccorso a cerebrolesi e autistici. Ogni anno in Italia si vendono circa 800 milioni di tappi di sughero. Le Onlus che collaborano con noi ne raccolgono circa 30. Molte altre aziende potrebbero e dovrebbero iniziare a riciclare questo materiale».

Una volta triturato e diventato materia prima seconda, il sughero viene utilizzato in diverse maniere. Uno dei settori dov’è più richiesto è quello della bioedilizia. Le sue molte qualità naturali – resistenza al fuoco, leggerezza, resistenza – lo rendono versatile nell’ambito delle costruzioni. A questo si lega il suo utilizzo per l’interior design e per il design artistico.

Sughero: il progetto Suber e un nuovo materiale naturale: il Core

Il progetto Suber è una diretta conseguenza del progetto Etico. I tappi da sughero riciclati, una volta macerati, non potevano più essere usati nell’agroalimentare. Così venne creata la granina, polvere di sughero, che – unita a resine naturali – ha dato vita al Core. L’idea è nata dall’enorme quantità di sughero trinciato che ogni anno tornava di proprietà dell’azienda Amorim. A questo si aggiunge lo scopo di sensibilizzare altre aziende all’economia circolare. Si vuole mostrare cosa si possa ricavarne in termini di resa sostenibile, resa economica, espansione del mercato, innovazione, invenzione.

Il Core è un materiale biodegradabile, completamente naturale, versatile nella lavorazione e nella modifica di forme o estensioni. «Una delle sensazionali virtù di questo materiale è che non ha scarti. Ogni taglio superfluo viene comunque sempre riutilizzato», dice Veloso. La sfida di creare oggetti di interior design utilizzando il Core è stata accettata Jari Franceschetto. Creativo italiano emergente, è ora direttore artistico del progetto Suber. Già fondatore dello studio AJF/design, Jari Franceschetto inizia la sua collaborazione con Amorim Cork Italia nel 2019. 

In Portogallo Amorim Cork crea energia elettrica in biomassa attraverso la polvere di sughero. In Italia, uno degli ultimi progetti punta alla creazione di pareti d’arredamento in sughero. Per case, uffici, aziende. Pareti fatte interamente da sughero riciclato e collanti naturali. Le qualità del sughero permettono a queste ‘mattonelle’ di modificarsi esteticamente, a seconda della posizione nella quale si pongono. Cambiano sia le rughe, che danno una sensazione di crepa naturale; sia il colore, da marroncino a verde scuro a verdea acqua. Il progetto è in collaborazione con la scuola italiana di design di Padova. «Alla fine della filiera, il sughero torna in cantina sotto l’aspetto di un oggetto d’arredo come potrebbe essere un tavolino. Secondo noi, questa è l’idea di un’economia circolare».

Amorim Cork Italia S.P.A.

Crea tappi di sughero di qualsiasi forma, utilizzo o misura. È situata in via Camillo Bianchi, 8, Conegliano, Treviso. Carlos Veloso Dos Santos, nato a Lisbona, è direttore generale di Amorim Cork Italia.

Andrea Valbusa

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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